Dagli amici si vogliono critiche impietose che poi non si perdonano.
Sono tenuti insieme da una potente calamita: non sono indispensabili l'uno all'altro.
Tutti vanno oltre o raccontano di andarci. Adesso il problema è oltrepassare in fretta l'ondata di oltrismo.
Malumore. Non strizzare il malumore, lascialo in pace. Si secca come un foruncolo.
La politica vola basso se i colpi d'ala sono gli errori della parte avversa.
L'amicizia non sopporta, a ogni ora, dosi massicce di franchezza. Guai però se non apre una scuola permanente di tolleranza.
Quando un amico chiede non esiste la parola domani.
L'amicizia percorre danzando la terra, recando a noi tutti l'appello di aprire gli occhi sulla felicità.
Finché sarai felice, conterai molti amici, ma se i tempi si fanno più grigi, sarai solo.
Possiamo vedere e sentire vicina una persona nel mondo dei sogni, e il fatto che al risveglio non ci sia più non significa che non sia stata davvero lì con noi.
L'amicizia è guardare da lontano e senza accostarsi.
Chi muore senza portare nella propria tomba almeno una pedata ricevuta in dono da un qualche amico?
Il miglior specchio è un vecchio amico.
Gli amici sono coloro coi quali parli schietto e osceno, ti vesti come tutti i giorni, e che non ti impongono dei seccatori supplementari.
Niente è più amichevole di un amico in difficoltà.
L'amicizia è come l'amore. Non la si può riprodurre a comando. Ma quando passa, o quando la distruggiamo, lascia un grande senso di vuoto.