Ironia della sorte, un uomo, il cui istinto d'amore è quanto più forte e naturale e istintivo possibile, è incapace di trovare qualcuno da poter veramente amare.
— David Foster Wallace
0
La nostra interpretazione
Un uomo possiede un impulso naturale e potentissimo ad amare, una capacità spontanea di donarsi e di sentire in profondità. Il suo cuore è predisposto all’apertura, alla cura, alla dedizione: nulla in lui è freddo o calcolato. Eppure, proprio questa ricchezza interiore non trova una destinazione concreta. La sua sensibilità si scontra con l’assenza di qualcuno a cui affidare davvero questo sentimento, qualcuno che sia all’altezza dell’intensità e dell’autenticità del suo amore.
Ne nasce una forma di solitudine particolarmente dolorosa: non è la solitudine di chi non sa amare, ma di chi ama troppo e non trova un luogo in cui il suo amore possa radicarsi. La mancanza non riguarda solo la presenza di un partner, ma il riconoscimento profondo di sé nella relazione con un’altra persona. Si crea un divario tra il potenziale emotivo e la realtà, tra l’istinto di donarsi e l’impossibilità di farlo pienamente.
In questo paradosso si concentra una malinconia sottile: più la capacità di amare è intensa, più appare tragica l’incapacità di incontrare qualcuno che possa accoglierla. È come avere una lingua interiore perfettamente sviluppata che nessuno intorno è in grado di comprendere. Questo rende l’esperienza dell’amore un desiderio inappagato, un movimento continuo verso l’altro che resta sospeso, senza approdo. La forza del sentimento non basta, da sola, a costruire un legame; occorre un’alterità disposta a riceverlo, a rispecchiarlo, a condividerlo. Quando questa manca, l’amore resta prigioniero nella persona stessa che lo prova, trasformandosi in una fonte di dolore e di struggente nostalgia per qualcosa che non è mai realmente esistito.
Altre frasi di David Foster Wallace
Tutte le frasi di David Foster Wallace