Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.— Dante Alighieri
Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
Lume v'è dato a bene e a malizia.
"Amor che nella mente mi ragiona" cominciò egli a dir si dolcemente che la dolcezza ancor dentro mi suona.
Temer si dee di sole quelle cose c'hanno potenza di fare altrui male; de l'altre no, ché non son paurose.
Oh vana gloria de l'umane posse! com' poco verde in su la cima dura, se non è giunta da l'etati grosse! [...] Non è il mondan romore altro ch'un fiato di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi, e muta nome perché muta lato.
Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Fino a che continuerai a sentire le stelle ancora come al di sopra di te, ti mancherà lo sguardo dell'uomo che possiede la conoscenza.
Quando si guardano troppo le stelle anche le stelle finiscono per essere insignificanti.
Le stelle a loro volta, come torce funebri, fanno il funerale al giorno.
Guarda le stelle, e da loro impara. In onore del Maestro devono tutte girare, ciascuna nella sua orbita, senza un suono, in perenne memoria della ragione di Newton.
Tu guardi le stelle, stella mia, e io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi.
Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite.
Senza la fede, la vita è come il cielo notturno - un trilione di asterischi e nessuna spiegazione.
A me piacciono troppe cose e mi ritrovo sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all'altra finché non precipito.
Possiamo ancora vedere la luce di stelle che non esistono più da secoli. Così ancora ti riempie e folgora il ricordo di qualcuno che hai amato per poi vederlo andar via.
Sono le stelle, le stelle sopra di noi, che governano la nostra condizione.