Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
L'uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo.
Così procedono i nostri discorsi, eterna vittoria del linguaggio sull'opacità delle cose, silenzi luminosi che dicono più di quel che tacciono.
Un errore giudiziario è sempre un capolavoro di coerenza.
In materia di esistenza l'ottimismo ha quasi sempre la meglio sulla saggezza del nulla.
La pazienza del consolatore deriva dal fatto che anche lui ha le sue rogne.
Niente mi rende tanto perplesso quanto il tempo e lo spazio, e niente mi preoccupa meno, perché non ci penso mai.
Il tempo è un dono prezioso, datoci affinché in esso diventiamo migliori, più saggi, più maturi, più perfetti.
Tempo ucciso e uccisore. Molti miei vicini passano la vita ad ammazzare il tempo. Ma il tempo, più forte di loro, risuscita ogni mattina e, per vendicarsi, finisce coll'ammazzarli in modo assoluto e definitivo, non serbando di loro nessuna memoria.
Un anno passa rapido, un mese mai.
La chiusura lampo ha spodestato i bottoni e un uomo ha perduto quel po' di tempo che aveva per pensare, al mattino, vestendosi per andare al lavoro, ha perso un'ora meditativa, filosofica, perciò malinconica.
Il tempo che vi divertite a sprecare non è tempo sprecato e certe cose che non sono necessarie, possono essere essenziali.
Essere in grado di riempire il tempo a disposizione è l'ultimo prodotto della civilizzazione.
Il tempo è un naufragio e solo quello che vale davvero torna a galla.
Dobbiamo usare il tempo come uno strumento, non come una poltrona.
Ma dove troverò mai il tempo per non leggere tante cose?