Con del denaro in tasca si è a casa propria dappertutto.
La carità verso i poveri è un dovere, e colui che dà ai poveri presta al Signore.
Tutti gli uomini sarebbero tiranni se potessero.
Di tutti i flagelli da cui è afflitto il genere umano la tirannia ecclesiastica è il peggiore.
Se una donna non ha un amico da mettere a parte degli affari suoi, per farsi consigliare e assistere, nove volte su dieci è perduta. Anzi, più denaro ha, più si trova in pericolo d'essere imbrogliata e ingannata.
Tutti gli uomini sono nati ribaldi, banditi, ladri ed assassini. Senza la potenza restrittiva della Provvidenza, nulla ci impedirebbe di mostrarci così come siamo, in qualsiasi occasione.
Il denaro è la merce universale: cioè a dire è quella merce la quale per la universale sua accettazione, per il poco volume che ne rende facile il trasporto, per la comoda divisibilità, e per la incorruttibilità sua è universalmente ricevuta in iscambio di ogni merce particolare.
Quando si è stati poveri per molto tempo si ha un certo rispetto per i soldi. Non si ha la minima voglia di ritrovarsi in bolletta.
C'è una sola classe, nella società, che pensa al denaro più dei ricchi, ed è quella dei poveri. I poveri non riescono a pensare ad altro.
Le donne credono in cuor loro che l'uomo sia destinato a guadagnare denaro, esse, invece, a spenderlo.
L'odore dei soldi è buono, qualunque sia la loro provenienza.
Il denaro non puzza.
Chi ha i soldi, spende; chi non li ha, sta a guardare.
Si dice che il denaro non è tutto nella vita. Si parla sicuramente del denaro degli altri.
Il disprezzo del denaro è assai frequente soprattutto in coloro che non ne hanno.
Fa molto il denaro, molto bisogna amarlo, rende l'infame uomo fidato, da rispettare, fa correre lo zoppo, il muto fa parlare; chi non ha le mani bene lo riesce a prendere.