Roma si presenta carica di storia ma tutti sanno che il suo presente è opaco.
Fu l'era vittoriana a considerare l'oscenità un reato a sé, e non è un caso che proprio durante il regno di Vittoria la pornografia abbia raggiunto una diffusione senza precedenti.
Privato del suo mantello teologico Gesù diventa una figura più affascinante, perché più drammatica, più fragile, una figura da amare, che si capisce molto meglio senza fede.
Noi ci limitiamo ad analizzare Gesù dal punto di vista storico, al pari di Alessandro Magno o Giulio Cesare, altre grandi figure che hanno cambiato il corso degli eventi: se davanti a questo la fede barcolla, povera fede.
I libri sono per loro natura strumenti democratici e critici: sono molti, spesso si contraddicono, consentono di scegliere e di ragionare. Anche per questo sono sempre stati avversati dal pensiero teocratico, censurati, proibiti, non di rado bruciati sul rogo insieme ai loro autori.
La solidarietà nasce dalla consapevolezza di un'identica fine.
Il presente è gravido dell'avvenire.
Il presente mi affascina perché è relativamente facile da seguire sebbene più incomprensibile del passato.
In ogni istante qualcosa va perduto. È passato per sempre. È passato perché è già arrivato il presente che a sua volta, dal punto di vista del tempo, cede il posto, come una perdita, a ciò che verrà.
Presente. Parte dell'eternità che separa la sfera della delusione da quella della speranza.
Ora, una parola curiosa per esprimere tutto un mondo e tutta una vita.
Non indugiare sul passato; non sognare il futuro, concentra la mente sul momento presente.
Vivo in funzione del presente e mi limito a lanciare solo una pigra e occasionale occhiata al domani; per tutto il resto, lasciatemi in pace.
Il passato è valido solo nella misura in cui è riconosciuto dal presente.
La vita è tutta memoria, ad eccezione per quella del momento presente che passa così rapidamente che fai appena in tempo ad afferrare il suo scorrere.
Fra l'infanzia e il troppo tardi: là in mezzo. Là in mezzo c'è adesso.