Studiare senza riflettere è inutile; meditare senza studiare è pericoloso.
Quel che cerca l'uomo superiore è in lui stesso; quel che cerca l'uomo dappoco è negli altri.
Non fare del bene se non hai la forza di sopportare l'ingratitudine.
Si hanno due vite. La seconda comincia il giorno in cui ci si rende conto che non se ne ha che una.
Il denaro non fa la felicità figurati la miseria!
La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta.
Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.
Le nozioni che si apprendono con lo studio sono simili a fiori recisi che vengono immessi nel vaso della memoria e, pur rinnovandosi, le parole prima o poi appassiscono.
Ciò che distingue una persona che ha studiato da un'autodidatta non è la quantità di conoscenza, ma il grado di vitalità e di coscienza di sé.
Lo studio è la migliore previdenza per la vecchiaia.
Se saprai richiamarti agli studi, fuggirai ogni forma di fastidio della vita e non desidererai che venga la notte per noia della luce, non sarai di peso a te stesso né di troppo per gli altri; attrarrai molti nella tua amicizia e tutti i migliori verranno da te.
Lo studio è la distrazione di una mente osservatrice.
Tutto ciò che impari, t'applica a impararlo con quanta più profondità è possibile. Gli studi superficiali producono troppo spesso uomini mediocri e presuntuosi.
Lo studio non è lavoro ma la forma più gloriosa di gioco.
Chi studia le applicazioni tecnologiche delle scoperte scientifiche a scopi bellici e di distruzione planetaria è come colui che invece di leggere il libro della Natura cerca di bruciarne le pagine.