Si può indurre il popolo a seguire una causa, ma non far sì che la capisca.
Chi non cambia è solo il saggio più elevato o lo sciocco più ignorante.
Persone di agghindato aspetto e di parole artificiose sono raramente virtuose.
Il maestro disse: Il prodigo è arrogante e l'avaro è meschino. È preferibile la meschinità all'arroganza.
Il saggio non schiaccia gli altri con la sua superiorità; non li umilia mettendo in rilievo la loro incapacità.
L'uomo superiore è contento e sereno, l'uomo da poco è sempre inquieto e pieno d'affanno.
Non è forte la causa che è appoggiata da una moltitudine, bensì quella che ha un uomo forte a sostenerla.
Dovremmo sforzarci di fare le cose allo stesso modo: non utilizzando la violenza per combattere per la nostra causa, ma non partecipando a qualcosa che crediamo sia sbagliato.
Morire per una causa non fa che questa causa sia giusta.
Non conosciamo il vero se non conosciamo la causa.
La causa principale dei problemi è che al mondo d'oggi gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
Il vero signore è simile ad un arciere: se manca il bersaglio, ne cerca la causa in sé stesso.
Nessuno può essere giudice in una sua causa.
L'oscurità delle cause fisiche moltiplica agli occhj del popolo le azioni delle cause morali.
Finché una causa ha dalla sua parte anche una sola anima che abbia una fede intangibile, non può perire.