La vita intera è una contraddizione digeribile.
Non è oro tutto quello che luccica; ma bisognerebbe equamente aggiungere che neppure luccica tutto quel che è oro.
Si dice che il mondo sia fatto dal niente. Molto probabilmente è fatto dalla merda.
Sarebbe stupendo se il ciliegio potesse mangiarsi le ciliegie.
Adesso si vive dell'arte di spendere la lira che il prossimo ha in saccoccia.
Ci si può domandare: cosa sarebbe l'uomo senza gli animali? Ma non il contrario: cosa sarebbero gli animali senza l'uomo?
Non si può mettere in discussione la Vita nemmeno per migliorare la sua situazione: bisogna farle fede dell'esperienza che accampa.
La vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade.
La vita è un viaggio sperimentale, fatto involontariamente.
Ricordiamo il vecchio adagio: "si vis pacem, para bellum": se vuoi conservare la pace preparati alla guerra. Sarebbe ora di modificare questo adagio e di dire: "si vis vitam, para mortem": se vuoi poter sopportare la vita, disponiti ad accettare la morte.
Come una macchia all'estremità della cornea che si vede sempre quando non la si guarda e a chi la vuol guardare sfugge la vita non si può né fuggire né possedere... se non che uno voglia chiuder gli occhi per sempre.
Un uomo che a cinquant'anni vede il mondo come lo vedeva a venti, ha sprecato trent'anni della sua vita.
La vita in fondo cos'è? Solo l'attesa di qualcosa d'altro. E la morte è l'unica cosa che possiamo essere sicuri che viene.
La morte è qualcosa che ti segue in ogni momento. Per me sarebbe innaturale pensare alla vita e alla morte come a due elementi differenti.
Gli esseri umani seminano il proprio terreno con guai e inciampano nei macigni della loro stessa falsa erronea immaginazione, e la vita è dura.
Vivere per l'amore della vita: Devi realizzare il fatto che tu semplicemente "vivi" e non "vivi per".