Cara Concettina, io sto molto inguaiato e così spero che sia anche di te.
La felicità e la disgrazia sono a volte così vicine una all'altra che si confondono. Il nostro cuore come un pendolo oscilla sempre tra loro due.
Vi è un punto di sventura in cui non si è più capaci di sopportare né che essa continui, né di esserne liberati.
Il fato non si accontenta di una sola calamità.
Forse sono cambiato, ho avuto anche la sfortuna di perdere una figlia. Devo capire da dove sono venuti fuori i miei problemi, probabilmente da un odio verso me stesso. Però voglio dare di più ai miei figli, voglio che un giorno possano rispettarmi.
Forse a forza di cattive fortune, il Destino ti tempra a sostenere la buona.
La maggior parte delle sfortune sono il risultato del tempo utilizzato male.
Se una serie di eventi può andar male, lo farà nel peggior ordine possibile.
Io non ho mai sentito un uomo mattiniero, gran lavoratore, prudente, attento nei suoi guadagni, e rigorosamente onesto, che si lamentasse della cattiva fortuna.
Tu sei sposato alla calamità.
Qualsiasi cosa che può andare storta, lo farà.