Cara Concettina, io sto molto inguaiato e così spero che sia anche di te.
Nell'ateismo non vi è alcuna consolazione. Sfortunatamente, è la visione del mondo più ragionevole.
Rassegnandosi, lo sfortunato consuma la sua sfortuna.
Di tutte le sventure, il peggior fato è quello di essere stati felici.
È buffa la fortuna. Magari non ne vedi neanche l'ombra per anni e poi quando meno te l'aspetti, si presenta al tuo vicino di casa.
L'ultimo gradino della cattiva fortuna è il primo alla buona.
Non c'è vergogna a protestare contro la cattiva sorte.
Si scoprirà generalmente che gli uomini che si lamentano costantemente della loro cattiva sorte stanno solo raccogliendo le conseguenze della loro stessa negligenza, incuria, e imprevidenza, o mancanza di applicazione.
A nessuno la fortuna pare tanto cieca quanto a coloro che non ne sono beneficati.
Non è del coraggio cedere alla sfortuna.
Io non ho mai sentito un uomo mattiniero, gran lavoratore, prudente, attento nei suoi guadagni, e rigorosamente onesto, che si lamentasse della cattiva fortuna.