Prendetemi la donna, ma lasciatemi stare la macchina.— Charles Bukowski
Prendetemi la donna, ma lasciatemi stare la macchina.
Il problema della storia dell'uomo è che non porta da nessuna parte se non verso la morte sicura dell'individuo, e questa è una cosa brutta e monotona, una semplice questione di nettezza urbana.
È impossibile scrivere in pace se quello che si scrive vale qualcosa.
Sarei dovuto diventare un grande filosofo, avrei detto a tutti quanto eravamo sciocchi, a stare in giro a fare andare l'aria dentro e fuori dai polmoni.
Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla.
Le donne sono creature intelligenti. Sanno come regolarsi. Il più delle volte sono gli uomini a crollare; sono gli uomini a saltar giù dal ponte.
La differenza fra un buon colpo e un cattivo colpo è la stessa che passa fra una bella donna e una donna comune: è una questione di millimetri.
La donna vuole essere amata senza perché. Non perché è bella o buona o ben educata o graziosa o spiritosa, ma perché è. Ogni analisi le sembra una diminuzione, una soggezione della propria personalità.
Sono una donna. Credono che la mia libertà sia loro proprietà e io glielo lascio credere e avvengo.
Se vuoi attirarti la simpatia delle donne di' loro le cose che non vorresti gli uomini dicessero a tua moglie.
Nessuna donna è un genio. Le donne sono un sesso decorativo. Non hanno mai niente da dire, ma lo dicono in modo incantevole.
La donna o ama o odia: non conosce via di mezzo.
Il bene pubblico è interesse dell'uomo: guai se decide la donna.
La miglior arma con cui si deve combattere la donna è la condiscendenza, e quella più crudele è l'oblio.
Ogni donna, anche la più fedele, ha un limite.
Io donna io persona avvilita come un oggetto, come bambola da letto. Io non voglio essere schiava e neppure esser padrona, voglio essere soltanto una donna, una persona!