Scrivere è consumare i cattivi stili adoperandoli.
Non sarebbero uomini, se non fossero tristi. La loro vita deve pur morire. Tutta la loro ricchezza è la morte, che li costringe industriarsi, a ricordare e prevedere.
Si fa all'amore per ferire, per spargere sangue. Il borghese che si sposa e pretende una vergine, vuole cavarsi anche lui questa voglia.
Tutta l'arte è un problema di equilibrio fra due opposti.
Si odiano gli altri perché si odia sé stessi.
Le cose si ottengono quando non si desiderano più.
Scrivere prosa non dovrebbe essere diverso dallo scrivere poesia; in entrambi i casi è ricerca d'un'espressione necessaria, unica, densa, concisa, memorabile.
Scrivere non è una professione, ma una vocazione all'infelicità. Non credo che un artista possa mai essere felice.
La metà di ciò che scriviamo è dannosa, l'altra metà è inutile.
Nello scrivere tenetevi lontani da ogni eccesso di stile e di passione e farete cosa utilissima e onestissima.
Scrivere, si dice del resto, sarebbe una professione come tutte le altre. Il fatto che sia necessario dirlo, mai si oserebbe consolare in tal modo un ingegnere o un tornitore metallurgico, dimostra che non è così.
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Ma accorgersi che si era capaci di inventare qualcosa; di creare con abbastanza verità da esser contenti di leggere ciò che si era creato; e di farlo ogni giorno che si lavorava, era qualcosa che procurava una gioia maggiore di quante ne avessi mai conosciute. Oltre a questo, nulla importava.
Un uomo semplice, un uomo che ha il coraggio d'avere una firma leggibile.
Vi scrivo una lunga lettera perché non ho tempo di scriverne una breve.
Tutti possono scrivere un romanzo in tre volumi: ciò richiede semplicemente una completa ignoranza della vita e della letteratura.