L'esperienza del pericolo rende vigliacchi ogni giorno di più.— Cesare Pavese
L'esperienza del pericolo rende vigliacchi ogni giorno di più.
Bisogna osservare bene questo: ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
La tua modernità sta tutta nel senso dell'irrazionale.
È religione anche non credere in niente.
L'arte di non farci mai avvilire dalle reazioni altrui, ricordando che il valore di un sentimento è giudizio nostro poiché saremo noi a sentircelo, non chi interviene.
Il sesso è un incidente: ciò che ne riceviamo è momentaneo e casuale; noi miriamo a qualcosa di più riposto e misterioso di cui il sesso è solo un segno, un simbolo.
Con gravissimo pericolo si custodisce ciò che piace a molti.
Rifiutarsi di riconoscere un pericolo quando ci pende sulla testa è da stupidi, non da coraggiosi.
Dei pericoli che tu possa avere alle spalle non ti curar tanto, che tu non abbia più modo di attendere alle cose che ti stanno dinanzi.
Nessuno è più pericoloso di chi crede che i propri pensieri siano i pensieri di Dio.
Può essere che un uomo sia aggressivo perché non è passato attraverso il pericolo, come me. Io posso permettermi di prendere le cose con calma perché sono passato attraverso il fuoco. Non è lontano dal fuoco che puoi trovare la calma, ma dentro ad esso.
Un automobilista pericoloso è quello che vi sorpassa malgrado tutti i vostri sforzi per impedirglielo.
Fare naufragio, finire sotto una vettura sono casi rari, anche se gravi: mentre dall'uomo viene all'uomo un pericolo costante.
Il momento più pericoloso di un viaggio in aereo è quando si prende il taxi.
È la stupidità piuttosto che il coraggio che ti fa negare il pericolo anche quando lo hai davanti.
Il pericolo non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.