L'unica e vera misura dei delitti è il danno fatto alla nazione.
L'oscurità delle cause fisiche moltiplica agli occhj del popolo le azioni delle cause morali.
Chi è mai colui che abbia voluto lasciare ad altri uomini l'arbitrio di ucciderlo? Come mai nel minimo sacrificio della libertà di ciascuno vi può essere quello del massimo tra tutti i beni, la vita?
Quanto maggiore sarà il numero delle idee accessorie, tanto più crescerà la bellezza dello stile.
Le leggi sono le condizioni colle quali uomini indipendenti e isolati si unirono in società, stanchi di vivere in continuo stato di guerra.
I delitti che presentano aspetti mai interamente chiariti (e che mai lo saranno) sono quelli più intensi, dal punto di vista narrativo.
Quanti delitti commessi semplicemente perché i loro autori non potevano sopportare di aver torto.
Uno dei più gran freni dei delitti non è la crudeltà delle pene, ma l'infallibilità di esse.
Quando si premedita freddamente un delitto, si premeditano freddamente anche i sistemi per celarlo.
Volete prevenire i delitti? Fate che le leggi sian chiare, semplici, e che tutta la forza della nazione sia condensata a difenderle, e nessuna parte di essa sia impiegata a distruggerle.
Il piú sicuro ma piú difficil mezzo di prevenire i delitti si è di perfezionare l'educazione.
In chi ha commesso delitti sorgono rimorsi e terrori segreti che non danno requie all'anima, inducendola a ricorrere ai riti religiosi, alle cerimonie ed all'espiazione dei peccati.
Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è l'autore.
È meglio prevenire i delitti che punirgli. Questo è il fine principale d'ogni buona legislazione, che è l'arte di condurre gli uomini al massimo di felicità o al minimo d'infelicità possibile.
Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri.