L'unica e vera misura dei delitti è il danno fatto alla nazione.
Spesso il primo sentimento che si presenta in morale non è il migliore per la legislazione, chiave che spiega i motivi e i pretesti di molte cattive leggi.
Chi tranquillamente rinuncia al bene della vita, che odia l'esistenza quaggiù, talché vi preferisce un'infelice eternità, deve essere niente mosso dalla meno efficace e piú lontana considerazione dei figli o dei parenti.
Le nazioni allora più pensono a perfezionarsi ne' loro stabilimenti e mandano uno splendore più luminoso quando son più corrotte.
L'ignoranza è meno dannosa del confuso sapere.
Il piú sicuro ma piú difficil mezzo di prevenire i delitti si è di perfezionare l'educazione.
Quanti delitti commessi semplicemente perché i loro autori non potevano sopportare di aver torto.
Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è l'autore.
In chi ha commesso delitti sorgono rimorsi e terrori segreti che non danno requie all'anima, inducendola a ricorrere ai riti religiosi, alle cerimonie ed all'espiazione dei peccati.
È meglio prevenire i delitti che punirgli. Questo è il fine principale d'ogni buona legislazione, che è l'arte di condurre gli uomini al massimo di felicità o al minimo d'infelicità possibile.
Il delitto coronato da successo prende il nome di virtù.
Spesso, il delitto più banale è il più incomprensibile proprio perché non presenta aspetti insoliti o particolari, da cui si possano trarre delle deduzioni.
I piccoli delitti vengono puniti, quelli grandi portati in trionfo.
Uno dei più gran freni dei delitti non è la crudeltà delle pene, ma l'infallibilità di esse.
Un delitto è un crimine; un milione è eroismo. Il numero legalizza.