Guai a chi invidia il passato.
Un'idealità raggiunta perde ogni fascino.
L'enciclopedie sono il prodotto più turpe e più utile dell'ingegno umano.
Il filosofo non riposa - non vive quoquo modo secondo i dettami del rito questa vita, nella speranza d'un'altra eterna in Dio, ma vuole la sua propria vita libera - la vita della conoscenza.
Il diritto di vivere non si paga con un lavoro finito, ma con un'infinita attività.
L'ipocrisia è la menzogna della menzogna.
Il passato è attaccato alle nostre spalle. Non dobbiamo vederlo; ma possiamo sempre sentirlo.
Continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.
Il solo fascino del passato è il fatto che è passato.
Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo.
Il passato è passato, ma il presente, da cui dipende strettamente il futuro, non può essere ignorato. Quest'ignoranza rappresenta un vero pericolo.
Non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze.
Quella strada del passato si srotolava confusamente di fianco a noi come se la tazza della vita si fosse rovesciata e ogni cosa fosse impazzita.
Un uomo onesto aumenta il tempo della sua vita: vive due volte chi riesce a godere del passato.
Remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.
C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro.