Guai a chi invidia il passato.
Il filosofo non riposa - non vive quoquo modo secondo i dettami del rito questa vita, nella speranza d'un'altra eterna in Dio, ma vuole la sua propria vita libera - la vita della conoscenza.
Il diritto di vivere non si paga con un lavoro finito, ma con un'infinita attività.
Chi teme la morte è già morto.
Tutti i progressi della civiltà sono regressi dell'individuo.
Un'idealità raggiunta perde ogni fascino.
Il passato, è la sola realtà umana. Tutto ciò che è, è passato.
Questo solo è negato a Dio: disfare il passato.
Quand'è che il futuro è passato da essere una promessa a essere una minaccia?
I dogmi di un passato tranquillo sono inadeguati al presente tempestoso. La situazione è irta di difficoltà, e noi dobbiamo essere all'altezza della situazione. Poiché il nostro caso è nuovo, dobbiamo pensare in modo nuovo e agire in modo nuovo. Dobbiamo emanciparci.
C'è una dualità che può essere perseguita ed è correlata ad una dualità tra passato e futuro, e le nozioni di controllo e di conoscenza. Così possiamo avere conoscenza del passato, ma non possiamo controllarlo; possiamo controllare il futuro, ma non si ha alcuna conoscenza di esso.
Quello che abbiamo perduto non ci verrà mai restituito. La terra non guarirà. Troppo sangue... il cuore non guarirà. La sola cosa che ci è data è accettare ed imparare dal passato.
Cercò di metterci una pietra sopra, ma quella si rifiutava di far da coperchio al passato.
Il passato è un'illusione. Devi imparare a vivere nel presente ed accettarti per quello che sei ora. Quello che ti manca in flessibilità e in agilità devi acquisirlo con la conoscenza e la pratica costante.
Non vuole più vivere, tranne che il passato.
Quella strada del passato si srotolava confusamente di fianco a noi come se la tazza della vita si fosse rovesciata e ogni cosa fosse impazzita.