Il frutto maturo della vita cristiana è la carità.— Carlo Maria Martini
Il frutto maturo della vita cristiana è la carità.
È l'amicizia offerta da Dio all'uomo senza badare ai meriti dell'uomo, alla sua bontà o alla sua cattiveria. A Dio non interessano soltanto le persone brave e oneste.
Desideriamo essere con Gesù e questo nostro desiderio lo esprimiamo ad occhi chiusi, alla cieca, mettendoci in tutto nelle sue mani.
La politica è l'unica professione senza una specifica formazione. I risultati sono di conseguenza.
Il livello di allarme si raggiunge quando lo scadimento etico della politica non è neppure più percepito come dannoso.
Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle uscite di sicurezza. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio.
Anche il cristianesimo non poté contentarsi di edificare il suo proprio altare: dovette per forza procedere all'abbattimento degli altari pagani. Solo partendo da questa fanatica intolleranza poté foggiarsi la fede apodittica, di cui l'intolleranza è appunto l'indispensabile premessa.
Qualunque cosa si dica, il cattolicesimo è ancora la forma più accettabile di indifferenza religiosa.
Si è detto talvolta che Platone annuncia il Cristianesimo. Ma non c'è niente in lui del guazzabuglio giudaico: il mondo doveva trovare salvezza nelle forme, non nella fede.
Il rispetto dei cattolici per la Bibbia è enorme e si manifesta soprattutto nel tenersene a rispettosa distanza.
Il cattolicesimo ha menomato la parola di Cristo per porre l'uomo in situazione servile. Societamorfismo.
Togliete a un cristiano la paura dell'inferno e gli avrete tolto la fede.
Per provare se qualcuno appartiene o non a noi, voglio dire agli spiriti liberi, si esamini il suo sentimento per il cristianesimo. Se il suo atteggiamento verso di esso è in un qualsiasi modo non critico, voltiamogli le spalle: egli ci porta aria non pura e cattivo tempo.
Due grandi narcotici europei, l'alcool e il cristianesimo.
È finito il tempo di fare da spettatore sotto il pretesto che si è onesti cristiani. Troppi ancora hanno le mani pulite perché non hanno mai fatto niente. Un cristiano che non accetta il rischio di perdersi per mantenersi fedele a un impegno di salvezza, non è degno d'impegnarsi col Cristo.
Non è più l'obbedienza alla chiesa l'elemento che fa di un essere umano un cristiano. Il criterio del cristianesimo autentico procede dal magistero della verità che si dice come bene e come giustizia, e che si autocomunica immediatamente alla mente e al cuore.