È l'ora della vendetta!
Ti piace la nuova nave? L'ho chiamata Dolce Vendetta.
L'uomo si vendica col riso di coloro dei quali non può fare a meno nei giorni del tremore, del dolore e del terrore.
Gli uomini sono più decisi a restituire un torto che non un favore, poiché la gratitudine è un fardello e la vendetta un piacere.
Il diritto è la vendetta che rinuncia.
Ché bell'onor s'acquista in far vendetta.
Imparò che le dita ci furono date da natura per contare le vendette da farsi: segnar croce colla penna è da monaco, tagliare colla spada da cavaliere: si vive collo usbergo maledetto, si muore coll'abito immacolato di qualche monistero.
Porterò un lama nel posto dove ti sarai messo a dormire e mi assicurerò che urini con abbondanza su tutti i tuoi averi.
La collera aspira a punire: e, come osservò acutamente, a questo stesso proposito, un uomo d'ingegno, le piace più d'attribuire i mali a una perversità umana, contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi.
La vendetta è nelle mani di Dio, non nelle mie!
Il carosello del tempo porta con sé le sue vendette.
Dolce è l'ira in aspettar vendetta.