La volontà non è abbastanza, dobbiamo agire.
Non ridurre la realtà a una cosa statica, per poi inventare metodi che ti consentano di arrivare a essa.
Se ognuno di noi aiutasse il proprio vicino, nessun uomo resterebbe privo di aiuto.
Allenarsi per la forza e la flessibilità è indispensabile. Dovete usarle per aiutare l'esecuzione delle vostre tecniche. Le tecniche da sole non sono di nessuna utilità se non le sosterrete con la forza e la flessibilità.
La concentrazione è una forma di esclusione, e dove c'è esclusione c'è qualcosa che pensa e che esclude. E colui che pensa, esclude e si concentra, a creare contraddizione, perché allora vi è un centro dal quale è possibile deviare, distrarsi.
Non c'è libertà se siete imprigionati da muri di disciplina.
Oggi una donna di volontà riesce a farsi strada. Ma deve dimostrare sempre molte più cose di un uomo.
L'uomo che guardo con timore, con speranza, con desiderio, con precise intenzioni e richieste, non è un uomo, ma solo un torbido specchio della mia volontà.
Nella pacatezza dello sguardo degli animali parla ancora la saggezza della natura; perché in essi la volontà e l'intelletto non si sono ancora distaccati abbastanza l'uno dall'altro per potersi, al loro reincontrarsi, stupirsi l'uno dell'altra.
Se il castigo non rende docile la volontà, esso indurisce il criminale.
Ogni "così fu" è un frammento, un enigma, una casualità orrida fin quando la volontà che crea non dica anche: "ma così volli che fosse!".
Si insiste sulle malattie della volontà e si dimentica che la volontà come tale è sospetta, e che non è normale volere.
È la volontà che fa l'uomo grande o piccolo.
Quasi nessuno sa cosa non vuole, e meno ancora cosa vuole.
La volontà e l'intelletto sono la stessa e unica cosa.
Noi ci illudiamo continuamente che l'oggetto voluto possa porre fine alla nostra volontà. Invece, l'oggetto voluto assume, appena conseguito, un'altra forma e sotto di essa si ripresenta. Esso è il vero demonio che sempre sotto nuove forme ci stuzzica.