Due eccessi da evitare: escludere la ragione, ammettere solo la ragione.
Condizione dell'uomo. Incostanza, noia, inquietudine.
Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo.
Quando si trova uno stile naturale, si è sorpresi e deliziati, perché dove ci si aspettava di vedere un autore, si scopre un uomo.
Non sanno di cercare la caccia e non la preda.
L'immaginazione ingrandisce i piccoli oggetti fino a riempirne la nostra anima con una valutazione fantasiosa, mentre con temeraria insolenza rimpicciolisce i grandi riducendoli alla propria misura, come quando parla di Dio.
La vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno l'umiltà, è piuttosto il suo eccesso.
La sincerità eccessiva può portare alla menzogna, come l'eccessiva dolcezza alla crudeltà.
La via di mezzo è sempre la migliore: ogni eccesso conduce alla rovina.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
Il saggio per eccesso di saggezza diventa un folle.
La strada dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza.
Niente ottiene successo come l'eccesso.
L'uomo prudente va coi piedi di piombo e preferisce peccare per difetto che per eccesso.
Non è il mangiare o il bere che devono essere biasimati, ma il loro eccesso.
Nello scrivere tenetevi lontani da ogni eccesso di stile e di passione e farete cosa utilissima e onestissima.