Ci morirei, su quel tuo corpo bianco e bello morirei...
Il destino ha molta più fantasia di noi.
Spero che nessuno venga mai a dirmi che l'amore eterno non esiste: non lo voglio sapere. Sarebbe come togliere il gioco ad un bambino, quando c'è ancora luce e tempo prima di andare a nanna.
Io su di lei, il vento su noi, tra paura e passione...
Immagina se sangue fosse fragola, se rabbia fosse una carezza, se odio fosse un bacio in bocca...
Li ho visti tra le nuvole sull'erica. Eccoli! Non sostano né per amore né per dolore, Eppure i loro sguardi sono quelli di un'innamorata, Quando il cervo bianco irrompe dal coperto E il vento bianco rompe il mattino.
Di fronte a un camice bianco non sono mai tesa: sono la paziente ideale, trasmetto serenità e fiducia.
Il mondo non è nero e bianco. Sembra di più nero e grigio.
Dentro di noi c'è un libro bianco e nero che io mi fermo a leggere ogni tanto quando non son sicuro del sentiero, perché è lì che è scritto tutto quanto!
Qui ci troviamo dietro uno specchio a due facce. Il bianco è nero. E il nero è bianco.
A volte mi sembra di intravvedere qualche filo grigio tra i miei capelli. Tuttavia mia nonna è morta molto anziana e senza neppure un capello bianco.
In ogni caso, sfocata o meno, nitida o meno, una fotografia buona è una questione di proporzioni, di rapporti tra neri e bianchi.
Prendo il viola. Il viola è una bella tinta. Schiacciata nello spettro dei colori tra il blu e il bianco. È sempre vincente.
C'erano fondamentalmente tre generi di accordi: il bianco, del tutto legale; il nero ‐ del tutto illegale ‐ e il mio colore preferito, il grigio. A volte facevo accordi così contorti che mi era difficile capire chi era in buona fede.
Dio è morto ma resta sempre bianco.