Abbiamo due vite, quella in cui impariamo e quella che viviamo dopo.
Nella vita di un uomo prima o poi arriva un giorno in cui, per andare dove deve andare, se non ci sono porte né finestre, gli tocca sfondare la parete.
La vita viene involgarita quando non esiste alcuna elementare considerazione per gli altri da parte delle persone.
La lingua del cuore è una lingua morta, oppure, quando la parli, nessuno capisce il tuo accento.
L'amicizia non si può imporre.
È sempre un qualche meraviglioso silenzio che porge alla vita il minuscolo o enorme boato di ciò che poi diventerà inamovibile ricordo.
Come quando apri una porta o una finestra, il tuo animo sa che c'è sempre una via d'uscita.
Tutte le cose della vita che sono esistite un tempo tendono a ricrearsi.
Apri gli occhi, guardati dentro. Sei soddisfatto della vita che stai vivendo?
Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta.
La vita è breve come la scoreggia di una farfalla.
Ciascuna parte della vita ha un suo proprio carattere, sì che la debolezza dei fanciulli, la baldanza dei giovani, la serietà dell'età virile e la maturità della vecchiezza portano un loro frutto naturale che va colto a suo tempo.
La vita, prolungata dai progressi delle "scienze umane", comincia ad essere vissuta come psicologicamente "eterna".
Essere ciò che siamo e diventare ciò che siamo capaci di diventare è il solo fine della vita.
Abituarsi a guardare la vita come una cosa d'altri, rubata per scherzo, da restituire domani. Convincersi ch'è uno sbaraglio per temerari, che la precauzione suprema è morire.