È consolazione per i disgraziati aver avuto compagni di sventura.— Baruch Spinoza
È consolazione per i disgraziati aver avuto compagni di sventura.
È il desiderio che spinge la maggior parte degli uomini a raccontare cose, non come esse sono in realtà, ma come si vorrebbe che fossero, nella speranza che sia molto più facile farsi conoscere attraverso storie di spettri che non raccontano fatti reali.
Ho assiduamente cercato di imparare a non ridere delle azioni degli uomini, a non piangerne, a non odiarle, ma a comprenderle.
Non c'è speranza senza paura né paura senza speranza.
Il credo di ognuno va ritenuto santo o empio solo in ragione dell'obbedienza o della riottosità e non in ragione della verità o della falsità.
La perfezione consiste nell'essere e l'imperfezione nella privazione dell'essere.
E' meglio impiegare la nostra mente a sopportare le sventure che ci capitano, che a prevedere quelle che ci possono capitare.
Se qualcosa non può andar male, lo farà lo stesso.
Quando tutto va bene, qualcosa andrà male.
Ogni sventura dà poi il piacere di raccontarla.
Le cose vanno bene in modo da andare male.
La maggior parte delle sfortune sono il risultato del tempo utilizzato male.
La più grande sfortuna è una fortuna che non cessa mai.
È cosa disdicevole il lusingare le persone che sono nell'avversità.
Le cose peggiorano sempre prima di migliorare.
Non possiamo né contare tutti gli sventurati, né piangerne uno solo degnamente.