Il saggio fa immediatamente quello che lo stolto fa per ultimo.
Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che seppellisce l'indegno sotto la polvere della sua nullità.
La troppa confidenza ingenera e facilita il disprezzo.
Quanto più una torcia fa luce, tanto più si consuma e tanto meno dura.
L'artificio offre rimedio al brutto e perfeziona il bello.
La fantasia giunge più lontano della vista.
Il giudizio è più che una capacità. Fa partire per mari intellettuali oltre le sponde di dure e indiscutibili informazioni fattuali.
L'uomo saggio colma la distanza col preparare il terreno sul quale egli può spostarsi da dove è a dove vuole andare.
La saggezza consiste semplicemente nel non insegnare a Dio come si debbano fare le cose.
Una vera educazione non può essere inculcata a forza dal di fuori; essa deve invece aiutare a trarre spontaneamente alla superficie i tesori di saggezza nascosti sul fondo.
Chi è davvero generoso è il vero saggio, e colui che non ama gli altri vive senza benedizioni.
La storia ci presenta persone ben più sagge di Cristo; citerò soltanto Buddha e Socrate, che, sotto questo aspetto, mi appaiono molto superiori.
Non sottovalutate l'efficacia del bene, pensando: nulla mi aiuterà a progredire. Una brocca si riempie con un flusso costante di gocce d'acqua; allo stesso modo, il saggio progredisce e consegue la felicità a poco a poco.
Per le persone assennate l'impossibile non esiste.
Apprendiamo la saggezza dal fallimento più che dal successo. Spesso noi scopriamo ciò che funzionerà trovando quello che non funzionerà; e probabilmente chi non ha mai commesso un errore non ha mai fatto una scoperta.
Chi vive senza follie, non è così saggio come crede.