Un buon libro rende migliore colui che l'ha scritto.
Ottimo è quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell'alunno una voglia grande d'imparare.
L'uomo di grande intelletto stenta a persuadersi che gli stupidi siano tanto stupidi quanto sono veramente.
Buttate via, giorno per giorno, e senza furia, ciò che non merita d'essere conservato.
Vero patriottismo non è quello che solo nello occasioni grandi e solenni si scuote, si scalmana e rodomonteggia; ma sì quello che cotidianamente, ordinatamente, instancabilmente, procaccia il bene comune, e di ciò non si vanta.
Meglio esser povero ch'essere ridotti in ischiavitù dai quattrini.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.
Si possono leggere libri scritti da persone la cui compagnia non ci riuscirebbe gradevole, e dunque un'elevata cultura spirituale ci induce a poco a poco a trovare il nostro godimento quasi esclusivamente nella lettura dei libri e non nella conversazione con le persone.
Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato.
I libri pensano per me.
I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.
Non è né il meglio né il peggio di un libro, ciò che in esso è intraducibile.
I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuole dire.
Di tutte le cose i libri sono stati quelli che ho più amato.
I libri che il mondo chiama immorali sono i libri che mostrano al mondo la sua vergogna.
I libri non servono per sapere ma per pensare, e pensare significa sottrarsi all'adesione acritica per aprirsi alla domanda, significa interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell'abitudine.