Predicare la morale è facile, difficile è fondarla.
La più umile specie di superbia è l'orgoglio nazionale. In chi ne è affetto esso rivela infatti la mancanza di qualità individuali delle quali potrebbe andare orgoglioso; altrimenti non ricorrerebbe a ciò che condivide con tanti milioni di individui.
Il denaro impiegato più vantaggiosamente è quello al cui riguardo ci siamo fatti gabbare: in cambio infatti abbiamo immediatamente acquistato una saggezza.
Se vuoi godere di ciò che vali, devi prima dar valore al mondo in cui vivi!
L'arte di non leggere è assai importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che in ogni momento occupa immediatamente la maggior parte del pubblico.
Pretendere che anche uno spirito grande uno Shakespeare, un Goethe faccia entrare nella propria convinzione, i dogmi di una qualche religione, è come pretendere che un gigante calzi la scarpa di un nano.
L'onestà è lo stato allotropico della morale.
Il peggior criminale che abbia mai camminato su questa terra è moralmente superiore al giudice che lo condanna alla forca.
La Chiesa non dice che la morale appartenga puramente (nel senso d'esclusivamente) a lei; ma che appartiene a lei totalmente.
Chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera.
Le aspirazioni della morale della modernità a un'universalità affrancata da qualsiasi particolarità è un'illusione.
- Zio Cardellino, che cosa è la morale? - È una cosa molto bella che però, certe volte, può far diventare molto cattivi.
Nessuna donna, per quanto gran moralista può essere, può essere eguale a un uomo.
Le leggi sono la morale dei popoli.
Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.