Ogni religione è antagonistica rispetto alla civiltà.
Qualsiasi uomo notevole, chiunque cioè non appartenga a quei 5/6 dell'umanità dotati tanto miseramente dalla natura, rimarrà dopo i quarant'anni difficilmente esente da una certa traccia di misantropia.
Un essere personale com'è inevitabile sia ogni Dio, il quale non abbia alcun luogo, ma sia ovunque e da nessuna parte, si può soltanto enunciare, non immaginare, e quindi neppure credere.
Chi vede tutto nero e teme sempre il peggio e prende le sue misure in questo senso, non si sarà sbagliato tanto spesso quanto colui che dà alle cose un colore e una previsione serena.
Si deve all'animale non pietà, ma giustizia.
La solitudine offre all'uomo altolocato intellettualmente due vantaggi: il primo d'esser con sé, il secondo di non esser con gli altri.
Ci sono persone buone che fanno cose buone e persone cattive che fanno cose cattive, ma se volete trovare gente buona che faccia cose cattive, rivolgetevi alla religione.
La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito.
Ciò che le religioni hanno di mitico, di simbolico, di rituale o è una paurosa allucinazione dell'ignoranza, o fioritura fantastica di popoli primitivi, o speculazione interessata dell'impostura.
Le superstizioni sono la vera religione del popolo, mica il cattolicesimo o l'islamismo!
Tutte le religioni conducono allo stesso Dio, e meritano il medesimo rispetto.
La religione non è altro che l'ombra gettata dall'universo sull'intelligenza umana.
Posso immaginarmi un'epoca alla quale le nostre idee religiose sembreranno così strane come è per la nostra lo spirito cavalleresco.
Una società di atei inventerebbe subito una religione.
La religione e il clero sono state e forse resteranno, ancora per lungo tempo, tra i più importanti nemici del progresso e della libertà.
Le religioni sono come le lucciole: per brillare hanno bisogno dell'oscurità.