Non c'è lavoro tanto semplice che non possa essere fatto male.
La creatività è inversamente proporzionale al numero di cuochi che stanno facendo il brodo.
La bellezza è opinabile, sulla bruttezza sono tutti d'accordo.
Le cose vanno bene in modo da andare male.
1. Le cose buone della vita sono illegali, immorali o fanno ingrassare. 2. Le tre cose veramente fedeli nella vita sono lo sporco, un cane e una donna vecchia. 3. Non è importante essere ricchi: basta vivere nell'agio e poter avere tutto ciò che si vuole.
Quando la stupidità è una spiegazione sufficiente, non c'è bisogno di cercarne altre.
Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare.
Chi lavora stando seduto è pagato di più di chi lavora stando in piedi.
È troppo difficile pensare nobilmente quando si pensa a guadagnarsi da vivere.
Il telelavoro non è una chimera, basterebbe cablare meglio i paesi e le città evitando così che la gente si sposti. Molti potrebbero stare di più in famiglia, coi figli, giocare con loro.
Se fai il lavoro male, dopo magari non te lo fanno fare più.
Lavoro male se obbedisco.
Perché le persone possano essere felice nel proprio lavoro, sono necessarie queste tre cose: Devono essere adatte a svolgerlo. Non ne devono svolgere troppo. E devono applicarci un pizzico di successo.
Il lavoro è il migliore contravveleno del dolore, è fonte di salute e di ricchezza per l'individuo, causa prima di grandezza e di prosperità per le nazioni.
La nuova misura di eccellenza dà per scontato il possesso di capacità intellettuali e di conoscenze tecniche sufficienti a svolgere il nostro lavoro. Invece, punta principalmente su qualità personali, come l'iniziativa e l'empatia, la capacità di adattarsi e di essere persuasivi.