A volte, di notte, accendo una luce, per non vedere.
Si vive con la speranza di arrivare ad essere un ricordo.
Un cuore grande si riempie con molto poco.
Maggior pianto che piangere è veder piangere.
Ogni cosa esiste grazie al vuoto che la circonda.
Alcune cose diventano tanto nostre che le dimentichiamo.
Le idee sono per la letteratura ciò che la luce è per la pittura.
Io sono nato nelle praterie dove il vento soffia libero e non c'è nulla che ferma la luce del sole. Io sono nato dove non c'erano costrizioni.
I fanali delle strade non ci bastano: noi abbiamo bisogno anche di guardare le stelle.
Dormirei poco, sognerei di più, essendo cosciente che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce.
Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l'amore, mentre la violenza e l'odio si diffondono alla luce del sole.
C'è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce.
La luce che brilla il doppio dura la metà.
Quando c'è la luce è più facile tenere lontane le cose. Quando si fa buio arrivano tutte insieme.
È l'ora in cui le cose perdono la consistenza d'ombra che le ha accompagnate nella notte e riacquistano poco a poco i colori, ma intanto attraversano come un limbo incerto, appena sfiorate e quasi alonate dalla luce: l'ora in cui meno si è sicuri dell'esistenza del mondo.
A quanto possiamo discernere, l'unico scopo dell'esistenza umana è di accendere una luce nell'oscurità del mero essere.