Gli elogi annoiano. Le critiche suscitano interesse. Le polemiche vendono.
Ci sono più uomini giudicati per il colore delle loro cravatte che per il valore delle loro azioni.
È meglio che io guardi sempre avanti, al futuro, senza mai voltarmi indietro. Anche perché, se mi voltassi a guardare indietro, rischierei di andare a sbattere.
Il pensiero di cucinare, lavare, stirare, fare la spesa e piegare la biancheria è, per molti uomini, il più potente, se non l'unico, deterrente verso il divorzio.
La mia libertà non esiste: esiste solo il mio abbattere le barriere, oggi e domani.
Il successo dà alla testa perché spesso il sedere è stato già utilizzato prima di raggiungere la fama.
Il poeta ha bisogno di elogi. Senza elogi intristisci e muore. Come qualunque altro uomo.
Testa e cuore costituiscono la totalità dell'uomo, come la volontà e la rappresentazione: una volta che si siano elogiati testa e cuore, non v'è più nulla da criticare.
Elogio funebre. La metà di questi elogi gli sarebbero bastati quando era vivo.
Un giudizio negativo vi soddisfa ancora più di un elogio, a patto che vi si senta la gelosia.
Elogio. Apprezzamento riservato a chi gode i vantaggi di essere ricco e potente, o il privilegio di essere morto.
Finché ti si elogia, credi pure sempre che non sei ancora nella tua strada, bensì su quella di un altro.