Pazienza (s.f.). Forma minore di disperazione, travestita da nobile virtù.
Settario. Persona che ha il demerito di professare idee in netto contrasto con le nostre.
Devozione: leggera forma di aberrazione mentale provocata da cause diverse; in amore da un surplus di pressione sanguigna; in materia religiosa da dispepsia cronica.
Amore. Nevrosi passeggera guaribile con il matrimonio.
Conservatore: uomo politico affezionato ai mali esistenti, da non confondersi col liberale, che invece aspira a rimpiazzarli con mali nuovi.
Intelligenza. Nella nostra civiltà, e nella nostra forma di governo repubblicano, l'intelligenza è tenuta in così alta considerazione che la si esonera automaticamente dal peso di qualsiasi pubblico ufficio.
La bellezza dell'estasi orrorifica consolida l'orrore estatico in una metafisica pazienza: quando morirò vivrò nei miei romanzi.
Le sofferenze che il fato ci infligge devono essere sopportate con pazienza, ciò che ci infliggono i nemici con grande coraggio.
Ogni centimetro quadrato di terreno racchiude dei misteri che solo la paziente mano del giardiniere è in grado di decifrare.
A campa' cu 'a pacienza è 'o cchiù grande equilibrio pe chi po' cade'.
Il clero ha predicato con successo le dottrine della pazienza e della pusillanimità.
Io scelgo di essere saggia quando non posso essere felice, rilassata quando non posso essere contenta, contenta quando non posso essere rettificata e paziente quando non ci può essere riparazione.
L'uomo savio si guarda di non cadere in aversità, e quando v'è caduto le porta con pazienzia.
La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perché non ha nessuna apparenza d'eroico.
Abbiamo un detto in Tibet: "Se perdi la pazienza e ti arrabbi, morditi le nocche". Significa che se montate in collera non dovete mostrarlo agli altri. Dite piuttosto, a voi stessi: "Lascia perdere".
La parte principale della fede è la pazienza.