Ingrato. Chi riceve un beneficio da parte di un altro, o sia comunque oggetto di carità.— Ambrose Bierce
Ingrato. Chi riceve un beneficio da parte di un altro, o sia comunque oggetto di carità.
Conto corrente. Offerta volontaria al mantenimento della vostra banca.
Convento. Luogo di ritiro per signore che desiderano poter meditare a loro agio sugli effetti letali dell'ozio.
Ingiustizia. Un peso che, fra tutti quelli che addossiamo agli altri, o portiamo noi stessi, risulta leggerissimo quando viene dalle nostre mani, e pesantissimo quando ci grava sulle spalle.
Medico: Uno a cui affidiamo le nostre speranze quando malati e i nostri cani quando sani.
Età avanzata: Momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si possono ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Vale la pena sperimentare anche l'ingratitudine pur di trovare una persona grata.
È davvero un ingrato chi, quando perde qualcosa, non si sente debitore per averla avuta.
L'ingratitudine è la moneta ordinaria con la quale pagano gli uomini.
Quando di un uomo hai detto che è un ingrato, hai detto tutto il peggio che puoi dire di lui.
Spesso l'ingratitudine è del tutto sproporzionata al beneficio ricevuto.
L'ingratitudine dei popoli ha questo di buono che essa muore colla generazione ingrata a cui si accompagna inesorabile onta funerale.
L'ingratitudine è il primo dovere di un principe.
L'ingratitudine è un modo come un altro per pagare i debiti. Ed è il preferito perché costa meno.
Il cuore dell'uomo ingrato somiglia alle botti delle Danaidi; per quanto bene tu vi possa versare dentro, rimane sempre vuoto.
Un solo ingrato nuoce a tutti gli infelici.