La vita è una rosa dove ogni petalo è un'illusione e ogni spina una realtà.
Una lacrima dice più d'ogni parola.
I grandi artisti non hanno patria.
Nulla ci rende così grandi come un grande dolore.
Per scrivere la storia della propria vita, bisogna prima aver vissuto; perciò non scrivo la mia.
Da un secolo senza speranze nasce un secolo senza paura.
La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.
I ricordi? Serpenti incantatori di cuori.
L'uomo non desidera e non ama se non la felicità propria. Però non ama la vita, se non in quanto la reputa instrumento o subbietto di essa felicità. In modo che propriamente viene ad amare questa e non quella, ancorché spessissimo attribuisca all'una l'amore che porta all'altra.
Dobbiamo abituarci all'idea: ai più importanti bivi della vita, non c'è segnaletica.
Le nostre vite cominciano a finire nel giorno in cui non diciamo più nulla sulle cose che contano.
Oggi si ha l'aria di considerare la vita come una speculazione, ma essa non è una speculazione: è un sacramento, il suo ideale è l'amore, la sua purificazione il sacrificio.
Tutte le cose della vita che sono esistite un tempo tendono a ricrearsi.
Molte volte la vita è simile a una grande violenza. Tutte le ombre, anche le più lontane, stanno sopra a noi; e la nostra anima diviene silenziosa per le orme del meriggio che cominciano a scintillare. E tutte le cose vengono incontro a noi, come una marea.
La vita è una brutta istituzione di non so chi. Non dura nulla e non vale nulla. Ci si rompe il collo a vivere.
La vita non è forse tutta patetica e inutile? Raggiungiamo qualcosa, l'afferriamo. E alla fine, cosa ci resta in mano? Un'ombra. O peggio che un'ombra l'infelicità.