È pur sempre la Juventus e contro i bianconeri non esistono partite facili.
A volte mi sembra di intravvedere qualche filo grigio tra i miei capelli. Tuttavia mia nonna è morta molto anziana e senza neppure un capello bianco.
Amo gli scenari, ma non amo né il bianco né il nero: è nel grigio che si trova più verità possibile.
Ho sognato una donna, bella e avvenente, tutta vestita di bianco, che mi si è avvicinata e mi ha detto: «Socrate, fra tre giorni, tu sarai nei felici campi di Ftia.»
In pista non esiste bianco o nero, ma solo veloce o lento. Non conta nient'altro. Né il colore, né il denaro e neanche l'odio.
Il bianco è il colore sfacciato del pudore.
Metti al bando la parola impossibile.
Ogni mio singolo capello bianco lo chiamo "Kinski".
Prendo il viola. Il viola è una bella tinta. Schiacciata nello spettro dei colori tra il blu e il bianco. È sempre vincente.
Per una semplice questione di colori e di eleganza. Fin da piccolo preferivo il neroazzurro al rossonero e al bianconero... Ma non ho mai seguito il calcio e solo da qualche anno ho cominciato a guardare le partite in televisione.
Ogni buon matrimonio è territorio segreto, uno spazio necessariamente bianco sulla mappa della società. Ciò che gli altri non sanno della tua relazione coniugale, la rende tua.