Gli italiani si governano da soli.
La pennica è sacra: un'ora e mezza a letto ogni giorno dopo pranzo. Sto disteso e godo nel sentire i clacson in lontananza. Quelli della gente che sta in macchina, in coda, suda, si affanna. Io ridacchio fra me e me e penso: ma 'ndo annate?
Vuoi vedere che Nerone non era così matto, e forse era meglio bruciarla?
La ginnastica, il footing e le attività del genere sono in gran parte masochistiche, punitive della nostra istintiva passione per la spaparanzata.
Se il mondo fosse come lo presenta un certo cinema d'oggi, sarebbe un incredibile bordello.
Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa Dov'è la vittoria?! Le porga la chioma Ché schiava di Roma Iddio la creò.
È tempo che anche l'Italia vada annoverata fra le nazioni libere e potenti.
Quando un popolo individualista come il nostro perde la fiducia in sé stesso e nelle istituzioni che lo reggono, l'immoralità diventa una forma di viver civile e la mediocrità invade la cosa pubblica.
I nostri rappresentanti politici attuali in Italia sono scarsi.
Nessuno, come gli italiani, sa organizzare così bene le tempeste dentro ai bicchieri d'acqua.
Il rispetto delle alleanze non significa che l'Italia debba tenere il capo chino.
Italia poverella, Italia mia, che ti par di questi almi allievi tuoi che t'han cacciato un porro dietro via?
Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi.
Una vecchia battuta diceva che in Italia tra riformisti e rivoluzionari non c'è gran differenza: i primi non fanno le riforme, i secondi non fanno le rivoluzioni.