Per riuscire a capire il mondo, a volte bisogna distrarsi.
Non abbiamo il tempo di essere noi stessi. Abbiamo solo il tempo di essere felici.
L'uomo ha inventato Dio soltanto per non uccidersi.
Non è la lotta che ci obbliga a essere artisti, è l'arte che ci obbliga a lottare.
Il senso d'impotenza e di solitudine del condannato incatenato, di fronte alla coalizione pubblica che vuole la sua morte, è già di per sé una punizione inconcepibile.
La speranza, al contrario di quanto si crede, equivale alla rassegnazione. E vivere non è rassegnarsi.
Questo mondo così com'è fatto non è sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicità o dell'immortalità, di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo.
La bellezza del mondo ha due tagli, uno di gioia, l'altro d'angoscia, e taglia in due il cuore.
Il mondo intero è un palcoscenico, e gli uomini e le donne, tutti, non sono che attori.
Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti.
Ho incontrato un bambino cieco. Mi ha chiesto com'era il sole e gliel'ho descritto. Mi ha chiesto com'era il Mare e gliel'ho descritto. Mi ha chiesto com'era il Mondo e, piangendo, gliel'ho inventato.
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.
Una persona non può considerare il mondo una sorta di bordello metafisico per le emozioni.
Il mondo è simile alle donne: con verecondia e con riserbo da lui non si ottiene nulla.
Il mondo è solo una mia rappresentazione.
Per chi non ha immaginazione, il mondo è piccino. Per chi ha esperienza, è un poco più grande. Per chi ha pensiero, è una preoccupazione.