Per riuscire a capire il mondo, a volte bisogna distrarsi.
Il pensiero di un uomo è innanzitutto la sua nostalgia.
Invece di uccidere e morire per diventare quello che non siamo, dovremo vivere e lasciare vivere per creare quello che realmente siamo.
Ci si stanca della pietà, quando la pietà è inutile.
Anche i più dotati hanno bisogno di un iniziatore.
Cos'è un ribelle? Un uomo che dice no.
Questo mondo, dove c'è tanto da fare e poco da sapere!
Quel freddo conglomerato chiamato mondo, che, così terribile nella massa, è così poco temibile, persino degno di compassione nelle sue singole unità.
Nella scienza hai bisogno di capire il mondo; negli affari hai bisogno che altri non lo capiscano.
Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.
Il mondo si gioca su tre parole simili: caso, causa, caos.
Maniere, sguardi, vestiti troppo nuovi e con colori troppo vivi destano sospetto in un mondo troppo vecchio al quale l'autenticità non è mai data dalla novità.
Io sono naturalmente portato a considerare il mondo come qualcosa di reale e di durevole, che mantiene la sua esistenza anche quando cessa di esser presente alla mia percezione.
In un mondo d'arrivisti buona regola è non partire.
Non c'è dubbio che ci sia un mondo invisibile. Il problema è, quanto dista dal centro storico e qual è l'orario di chiusura?
Lo dovevamo affogare nella saliva, il mondo.