Per esistere solo una volta nel mondo, è necessario non esistere mai più.
Se c'è un peccato contro la vita, è forse non tanto disperarne, quanto sperare in un'altra vita, e sottrarsi all'implacabile grandezza di questa.
Volti tesi, fratellanza minacciata, amicizia sì forte e sì pudica degli uomini fra loro, sono queste le vere ricchezze, poiché sono caduche, ed è in mezzo ad esse che lo spirito meglio sente i propri poteri e i propri limiti, cioè la propria efficacia.
Se c'è un peccato contro la vita, non è tanto disperarne, quanto sperare in un'altra vita, e sottrarsi all'implacabile grandezza di questa.
L'inferno è il paradiso più la morte.
Gli uomini fanno finta di rispettare il diritto, ma s'inchinano soltanto alla forza.
L'esistenza può essere maggiore senza che lo sia la vita.
Ci si crede liberi, perché si è, nell'esistenza, come un pallone nell'aria, indipendente in apparenza in mezzo alla tempesta che non si sente, ma portati via da lei senza resistenza possibile.
Essendoci il nulla all'ingresso e all'uscita della nostra vita, insopprimibile sorge la domanda che chiede il senso del nostro esistere.
L'esistenza sia una giusta combinazione tra moralità e morale predominante.
Ciò che rende l'esistenza preziosa e piacevole sono solo i nostri sentimenti e la nostra sensibilità.
L'effimero è l'appassionata e fragile misura della nostra esistenza.
Se il diritto all'esistenza è il primo inviolabile diritto d'ogni uomo, chi può comandare il sacrificio dell'esistenza di alcuni uomini per il miglioramento d'altri uomini?
Se vogliamo conoscere il senso dell'esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell'angolo più oscuro del capitolo, c'è una frase scritta apposta per noi.
Le prime apparizioni che fa nella nostra esistenza un essere destinato a incontrare più tardi il nostro favore assumono retrospettivamente ai nostri occhi un valore di avvertimento, di presagio.