L'amicizia è la migliore scala alla perfezione.
Quaggiù non c'è nulla di più santo da desiderare, nulla di più utile da cercare, nulla più difficile da trovare, niente più dolce da provare, niente più fruttuoso da conservare dell'amicizia.
All'amico si deve dire la verità; senza di essa il nome di amicizia non vale più nulla.
La fonte e la sorgente dell'amicizia è l'amore: infatti ci può essere amore senza amicizia, ma non amicizia senza amore.
Le amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano.
Le donne possono stringere benissimo amicizia con un uomo; ma per poterla conservare, a tal fine deve ben aiutare una piccola antipatia fisica.
Il mio amico non è altro che la metà di me stesso; anzi, un altro me stesso. Perciò devo considerare l'amico come me stesso.
L'amicizia è un lavoro serio, necessita continuità, dedizione, manutenzione attenta, come accade per tutte le cose rare e preziose.
Quegli amici che hai e la cui amicizia hai messo alla prova, aggrappali alla tua anima con uncini d'acciaio.
Chi non riesce a concepire l'amicizia come un affetto reale, ma la considera soltanto un travestimento, o una rielaborazione, dell'eros, fa nascere in noi il sospetto che non abbia mai avuto un amico.
Alcune amicizie sono fatte a mano, la maggior parte in serie.
Una tra le funzioni principali di un amico consiste nel subire, sotto una forma più dolce e simbolica, i castighi che vorremmo, ma non possiamo, infliggere a un nemico.
L'amicizia è un rapporto che si basa sulla simpatia e si costruisce su un sottinteso accordo di reciproco rispetto e di reciproca utilità. Nel momento in cui tale reciprocità si spezza, si spezza anche l'amicizia.
Le amicizie nate sul campo durante le gare sono le vere medaglie d'oro in una competizione. I premi col tempo si consumano, mentre le amicizie non si ricoprono di polvere.