La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo.
La miglior cosa del futuro è che arriva un giorno alla volta.
La forza conquista ogni cosa, ma le sue vittorie sono di breve durata.
La risolutezza verso il successo è più importante di qualsiasi altra cosa.
Questo paese, con le sue istituzioni, appartiene al popolo che lo abita. Ogni volta che si stanca del governo attuale, può esercitare il suo diritto costituzionale di modifica dello stesso, o il suo diritto rivoluzionario di smembrarlo o rovesciarlo.
Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio.
In tempo di democrazia la giustizia non si fa scavando le tombe.
La democrazia è il processo tramite il quale la gente è libera di scegliere l'uomo che si prenderà la colpa.
La democrazia è sempre, per sua natura e costituzione, il trionfo della mediocrità.
La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da "democrazia di spettatori passivi", in "democrazia di partecipanti attivi", nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private.
Fra i malanni della nostra democrazia l'estensione sempre più ampia di zone di potere occulto non è dei meno gravi.
Con Mussolini abbiamo avuto il potere, ma non la libertà. Con la Repubblica la libertà, ma non il potere. Se l'Italia non riuscirà a ricongiungere i due termini essenziali di una democrazia il suo futuro è esposto a rischi elevatissimi.
Il sostegno americano ai diritti umani e alla democrazia è il nostro prodotto di esportazione più nobile verso il mondo.
In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica.
La democrazia è un regime senza re infestato da molti re che sono spesso più esclusivi, tirannici, e distruttivi di uno, se è un tiranno.
Non vi è alcuna giustificazione all'idea che, finché il potere è conferito tramite procedure democratiche, non sarà arbitrario. Non è l'origine ma la limitazione del potere che ne previene l'arbitrarietà.