120 frasi, citazioni, aforismi
Nel calore della passione ogni cosa par che si sollevi con chi la porta in sé. Illusioni: bolle di sapone, che possono a un tratto diventar palle di piombo.
La vita, qua, schiaccia il piede a uno; cava là un occhio a un altro... Gamba di legno, occhio di vetro, e avanti! Ciascuno si racconcia la maschera come può la maschera esteriore. Perché dentro poi c'è l'altra, che spesso non s'accorda con quella di fuori. E niente è vero!
La vita, per tutte le sfacciate assurdità, piccole e grandi, di cui beatamente è piena, ha l'inestimabile privilegio di poter fare a meno di quella stupidissima verosimiglianza, a cui l'arte crede suo dovere obbedire.
La libertà sta di casa con la ricchezza.
La filosofia è come la religione: conforta sempre anche quando è disperata, perché nasce dal bisogno di superare un tormento, e anche quando non lo superi, il porselo davanti, questo tormento, è già un sollievo per il fatto che, almeno per un poco, non ce lo sentiamo più dentro.
La coscienza: una rete elastica, che se s'allenta un poco, addio! scappa fuori la pazzia che cova dentro ciascuno di noi.
L'umorismo non ha affatto bisogno d'un fondo etico, può averlo o non averlo: questo dipende dalla personalità, dall'indole dello scrittore.
L'educazione è la nemica della saggezza, perché l'educazione rende necessarie tante cose, di cui per esser saggi si dovrebbe fare a meno.
Il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell'oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d'immagini care. Nell'oggetto insomma amiamo quel che vi mettiamo di noi.
I figli del lupo nascono coi denti.
Fo più conto della testimonianza della mia coscienza, che dei discorsi di tutto il mondo.
Due sole vere infelicità ha la vita, per coloro sui quali la natura esercita la sua feroce ingiustizia: la bruttezza e la vecchiaia, soggette al disprezzo e allo scherno, della bellezza e della gioventù.
Dopo quattro o cinque anni, assediati dalle miserie, dalle bassezze umane, non ci resta piú addosso neppur una di quelle finzioni con cui la società ci mascherava e scopriamo allora che l'uomo è porco, per diritto di natura.
Confidarsi con qualcuno, questo si che è da pazzi.
Con il progredire della civiltà l'uomo si fa sempre più debole.
Come ci sono figli illegittimi, ci sono anche pensieri bastardi.
Chi vive, quando vive, non si vede; vive... Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la vive più: la subisce, la trascina.
Chi più sa chiacchierare, più è bravo.
Che triste parte quella degli incompresi nella commedia della vita! Amarezze, per cibo quotidiano: e per compenso il ridicolo.
Bisogna vivere, cioè illudersi; lasciar giocare in noi il demoniaccio beffardo, finché non si sarà stancato; e pensare che tutto questo passerà.