758 frasi, citazioni, aforismi
Si comincia a diffidare delle persone molto avvedute, quand'esse si mostrano imbarazzate.
Si critica più aspramente un uomo, un libro, quando se ne disegna l'ideale.
Si dimentica la propria colpa, quando la si è confessata a un altro, ma di solito non la dimentica l'altro.
Si dimenticano molte cose del proprio passato e le si scaccia di proposito dalla mente: cioè si vuole che la nostra immagine, che irraggia dal passato verso di noi, ci inganni, lusinghi la nostra presunzione noi lavoriamo continuamente a questo inganno di noi stessi.
Si fa bene a mettere i guanti quando si legge il Nuovo Testamento. La vicinanza di tanta sozzura quasi vi ci costringe.
Si impara più presto a scrivere in modo grandioso che a scrivere in modo lieve e semplice.
Si riconosce un filosofo dal rifuggire tre cose abbaglianti e chiassose: la gloria, i principi e le donne: e con ciò non è detto che non siano queste a venire da lui.
Si sbaglierà di rado se si ricondurranno le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
Si è maggiormente in pericolo di essere investiti quando si è appena scansata una vettura.
Si è stati cattivi spettatori della vita, se non si è vista anche la mano che delicatamente uccide.
Soltanto di rado anche il più coraggioso tra noi possiede il coraggio di ciò che veramente sa.
Spesso contraddiciamo un'opinione, mentre propriamente ci è antipatico soltanto il tono con cui essa è stata espressa.
Spesso nei rapporti tra noi e un'altra persona il giusto equilibrio dell'amicizia ritorna, se poniamo qualche granello di torto nel nostro piatto della bilancia.
Spesso, fra i ricchi, la generosità è soltanto una forma di timidezza.
Stanchezza, che d'un sol balzo vuol attingere le ultime cose, con salto mortale: una misera ignorante stanchezza, che non vuol più nemmeno volere: essa ha creato tutti gli dèi e i mondi dietro il mondo.
Sui monti la via più diretta è quella da vetta a vetta: ma per questo occorre che tu abbia gambe lunghe.
Temo che gli animali vedano nell'uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedano cioè in lui l'animale delirante, l'animale che ride, l'animale che piange, l'animale infelice.
Tutte le cose buone sono forti stimolanti della vita, persino ogni buon libro che sia scritto contro la vita.
Tutti coloro che di regola hanno successo, posseggono una profonda scaltrezza nel far apparire sempre solo come forze le loro deficienze e debolezze; per cui le devono conoscere in modo straordinariamente chiaro e preciso.
Tutti gli ideali sono pericolosi, perché avviliscono e condannano il reale; tutti sono veleni, ma temporaneamente indispensabili come rimedi.