42 frasi, citazioni, aforismi
Scrutiamo le case abbandonate chiedendoci che vite le abitava, perché la nostra è sufficiente appena, ne mescoliamo inconsciamente il senso; siamo gli attori ingenui sulla scena di un palcoscenico misterioso e immenso.
È bello ritornar "normalità". È facile tornare con le tante stanche pecore bianche. Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera.
E' meglio un giorno solo da ricordare, che ricadere in una nuova realtà sempre identica.
E l'Asia par che dorma ma sta sospesa in aria l'immensa, millenaria sua cultura.
Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora, solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora: per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri!
Ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura.
Noi corriamo sempre in una direzione ma qual sia e che senso abbia chi lo sa?
Non si lavora ad agosto nelle stanche, lunghe e oziose ore mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore.
Non si lavora ad agosto nelle stanche, tue lunghe e oziose ore mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore.
Quando la fiamma col suo fumo nero lasciò la terra e si alzò verso il cielo, quando ciascuno ebbe tinta la mano, quando quel fumo si sparse lontano Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava all'orizzonte del cielo di Praga.
Se son d'umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie: di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo!
Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare, la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi Venezia la vende ai turisti.
Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto è un dio che è morto.
Ma nel futuro trame di passato si uniscono a brandelli di presente, ti esalta l'acqua e al gusto del salato brucia la mente e ad ogni viaggio reinventarsi un mito a ogni incontro ridisegnare il mondo e perdersi nel gusto del proibito sempre più in fondo.
Ma il tempo, il tempo, chi me lo rende? Chi mi da indietro quelle stagioni di vetro e sabbia, chi mi riprende, la rabbia, il gesto, donne e canzoni? Gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti, l'arsura sana degli assetati, la fede cieca in poveri miti?
Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato;spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato.
La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla, ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla.
Negli angoli di casa cerchi il mondo, nei libri e nei poeti cerchi te, ma il tuo poeta muore e l'alba non vedrà, e dove corre il tempo chi lo sa?
E voi bimbe sognatrici della vita delle attrici, attenzione da me state alla lontana. Non mi piace esser per bene, far la faccia che conviene, poi alla fine sono sempre senza grana.
La vedi nel cielo quell'alta pressione, la senti una strana stagione? Ma a notte la nebbia ti dice di un fiato che il dio dell'inverno è arrivato.