Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.— Confucio
Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.
Il nucleo della conoscenza è questo: se la possiedi, applicala; se non la possiedi, confessa la tua ignoranza.
Per conoscere la strada che hai di fronte, chiedi a chi è sulla via del ritorno.
L'uomo superiore è cauto nel parlare e pronto nell'azione.
L'uomo che è detestato a quarant'anni, lo resterà tutta la vita.
Un fuoco a lungo celato diventa un incendio difficile a estinguere: un fuoco di cui appare la vampa, agevolmente si spegne. Più ruscelli uniti formano un fiume; più fili insiemi congiunti formano una corda, essa non si può romper che a stento.
Il malvagio ha due maniere di nuocere: facendo il male e facendo il bene.
Anche se l'uomo ha rimosso nell'inconscio i suoi impulsi malvagi e vorrebbe dirsi che non è responsabile di essi, qualcosa lo costringe ad avvertire questa responsabilità come un senso di colpa il cui motivo gli è sconosciuto.
Solo il tempo rivela l'uomo giusto; il malvagio, invece, lo riconosci in un giorno solo.
La malvagità è un mito inventato dai buoni per spiegare lo strano fascino degli altri.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
Il difficile non è evitare la morte quanto piuttosto evitare la malvagità, che ci viene incontro più veloce della morte.
Avete mai sentito le grida che vengono da un macello? Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di quella carne c'è il terrore di quella violenza, il veleno di quella improvvisa ultima paura dell'animale che muore.
La malvagità è sempre più facile della virtù, perché in tutto prende sempre una scorciatoia.
Chi è malvagio nel profondo del cuore, probabilmente la sa lunga.