Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.
Il saggio non schiaccia gli altri con la sua superiorità; non li umilia mettendo in rilievo la loro incapacità.
Quello che non auguri a te stesso, non augurarlo agli altri.
L'amore eterno dura tre mesi.
Quando la stoffa ha la meglio sulla cultura, ne risulta il rozzo. Quando la cultura ha la meglio sulla stoffa, ne risulta il pedante. Occorre che cultura e stoffa siano in armonia, perché? ne risulti il signore.
Rispetta te stesso e gli altri ti rispetteranno.
Avete mai sentito le grida che vengono da un macello? Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di quella carne c'è il terrore di quella violenza, il veleno di quella improvvisa ultima paura dell'animale che muore.
La malvagità è sempre più facile della virtù, perché in tutto prende sempre una scorciatoia.
Si può fare una grande malvagità, ma un'opera buona non si può farla altro che piccola.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
Il difficile non è evitare la morte quanto piuttosto evitare la malvagità, che ci viene incontro più veloce della morte.
Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.
Anche se l'uomo ha rimosso nell'inconscio i suoi impulsi malvagi e vorrebbe dirsi che non è responsabile di essi, qualcosa lo costringe ad avvertire questa responsabilità come un senso di colpa il cui motivo gli è sconosciuto.
Il malvagio ha due maniere di nuocere: facendo il male e facendo il bene.
C'è malvagità in un'intenzione malvagia, anche se l'atto non viene perpetrato.
La malvagità è un mito inventato dai buoni per spiegare lo strano fascino degli altri.