La perfezione è di per sé imperfezione.
Il mio futuro è nel mio passato e il mio passato è il mio presente. Ora devo fare in modo che il presente sia il mio futuro.
Il nostro era un abbraccio perfetto, sincronico, completo. Tra due corpi abituati a stringersi. E a farlo con intimità. Impossibile se non ci si conosce, se non c'è feeling.
Gli artisti che cercano la perfezione in tutto sono quelli che non la raggiungono in nulla.
La perfezione consiste nel fare la sua volontà, nell'essere come vuole lui.
Quando l'umanità si è evoluta con successo in un suo ramo, questa sua perfezione selettiva rischia di farsi ingiusta, si evidenza rispetto all'insieme, alla media, come decadente e finisce come in un vicolo cieco biologico o viene travolta dai più forti.
Tutto è imperfetto, non c'è tramonto così bello da non poterlo essere di più.
Quei gabbiani che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli invece che aspirano alla perfezione, anche senza intraprendere alcun viaggio, arrivano dovunque, e in un baleno.
Quando dico che qualcuno passa da una minore a una maggiore perfezione, e viceversa, non intendo che da una essenza o forma sia mutato in un'altra.
L'ozio è il segreto della perfezione e il fine della perfezione è la giovinezza.
Ma sono diligente. Mi ci metto di buona voglia e do prova di costante miglioramento. Sarò senz'altro in grandissima forma sul mio letto di morte. I buoni muoiono giovani, ma io sono stato risparmiato affinché mi possa preparare e perfezionare in modo da poter finire buono come il pane.
Le persone sempre perfette sono quelle che mi fanno più paura.