L'onore deve essere pari al merito.
Non c'è legge che torni comoda a tutti.
I popoli, come gli individui, hanno particolari inclinazioni: alcuni sono portati all'ira, altri all'audacia, altri alla viltà.
Le decisioni impetuose e audaci in un primo momento riempiono di entusiasmo, ma poi sono difficili a seguirsi e disastrose nei risultati.
Da piccole cose, spesso traggono origine grandi e gravi fatti.
Uomo sarà colui che non si lascerà né trasportare dal soffio della buona fortuna né schiantare da quello della avversa.
A chi stima l'onore assai, succede ogni cosa, perché non cura fatiche, non pericoli, non danari. Io l'ho provato in me medesimo, però lo posso dire e scrivere; sono morte e vane le azione degli uomini che non hanno questo stimulo ardente.
Disprezza l'onore e sarai onorato, non amarlo e non sarai disprezzato.
L'onore è la coscienza esterna e la coscienza l'onore interno.
Non c'è dubbio che i discendenti non facciano all'occorrenza ciò che avran veduto fare da quelli che li avranno preceduti. Gli onori che renderete a coloro cui succedeste sopra la terra, vi saranno resi da quelli che succederanno a voi.
L'onore è la poesia del dovere.
Ogni persona d'onore sceglie di perdere piuttosto il proprio onore che la propria coscienza.
L'onore non sta in un titolo, né in una decorazione, ma negli atti e nei moventi delle azioni.
L'individuo che non onora la propria terra, non onora se stesso.
L'onore non si può togliere, si può solo perdere.