L'inganno viene alla luce da solo nonostante tutte le cautele adottate agli inizi.
L'ira senza forze è vana.
La paura di una minaccia esterna, massima garanzia di concordia, teneva uniti gli animi, anche se non mancavano reciproci sospetti e ostilità.
L'abbondanza genera fastidio.
La paura è sempre inclinata a veder le cose più brutte di quel che sono.
Non c'è legge che torni comoda a tutti.
La finzione è come la tela di un ragno, attaccata forse sempre in modo così leggero, ma sempre attaccata alla vita in tutti i suoi quattro angoli. Spesso l'attaccatura è a malapena percettibile.
Naturalmente il gioco è truccato. Non lasciare che questo ti fermi - se non giochi, non puoi vincere.
La persona più facile da ingannare siamo noi stessi.
Per comandare gli altri è necessario saper ingannare se stessi.
La mosca era riuscita a fregare tutti, perfettamente integrata nella società delle vespe. Credevano che fossi uno di loro. Uno giusto.
L'inganno è come il mangiare e il grattarsi, tutto sta a cominciare.
Il male vince sempre grazie agli uomini dabbene che trae in inganno; e in ogni età si è avuta un'alleanza disastrosa tra abnorme ingenuità e abnorme peccato.
Nessuno è come sembra, e quasi tutto, a parte il tradimento vero e proprio, è menzogna e inganno. E il giorno in cui scopriamo che neanche noi siamo diversi, è il giorno in cui ci viene meno la voglia di vivere.
La quintessenza dell'inganno più dolce, non era questo l'amore?
L'amore è lo stato in cui l'uomo vede, il più delle volte, le cose così come non sono.