Ogni incontro è portatore di mistero.
Da oltre mezzo secolo i bambini, i ragazzi e i giovani vengono obbligati a starsene seduti, tra scuola e compiti, circa otto ore al giorno, e che, alla fine dei loro corsi di studi, a qualsiasi domanda culturale, il loro sguardo vaga smarrito o si esprime in un "boh!".
La tenerezza vissuta senza sessualità e amore produce ipocrisia, la sessualità priva di tenerezza e amore produce pornografia e l'amore, privo di sessualità e tenerezza produce misticismo.
Ogni essere che viene al mondo cresce nella libertà e si atrofizza nella dipendenza.
Uno non deve mettere i fiorellini alla finestra della cella della quale è prigioniero, perché se no anche se un giorno la porta sarà aperta lui non vorrà uscire.
Chiunque abbia, come i nostri deputati occidentali, uno stipendio minimo di quaranta milioni di lire (circa 20.000 euro) al mese, non può in alcun modo essere convincente, in ciò che dice, pensa o fa.
Ci sono persone il cui sguardo rende migliori. È molto raro, ma quando le si incontra, non bisogna lasciarle andare via.
Rinascere di nuovo, come dice il Libro tibetano dei morti. È veramente così. Cristo, speriamo di sì, perché in questo caso ci incontreremo di nuovo.
Anche gli incontri casuali seguono le vie del destino.
La scuola è il luogo dove si fanno buoni e cattivi incontri. Quelli comunque che formano la vita.
E invece neanche si erano dovuti cercare, questo è incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi.
Quando due persone si rivedono dopo molti anni dovrebbero sedersi l'una di fronte all'altra e non dirsi niente per ore ed ore, affinché con il favore del silenzio la costernazione possa assaporare se stessa.
Prima che ci incontrassimo, vagavo per la vita senza una direzione, senza una ragione. So che, per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparato a camminare, era un passo verso di te. Eravamo destinati ad incontrarci.
Nella morte vi sono molti più incontri che separazioni.
Erano due isole senza mare, due sorti da evitare che probabilmente soffrivano della mia malattia: il desiderio struggente di condividere una voglia e il terrore di riuscirci.
Quando le orbite dei nostri satelliti per caso si incrociano, le nostre facce si incontrano. E forse, chissà, anche le nostre anime vengono a contatto. Ma questo non dura che un attimo. Un istante dopo, ci ritroviamo ognuna nella propria assoluta solitudine.