Sopportare la vita: questo è pur sempre il primo dovere d'ogni vivente.
È rimarchevole il fatto che l'uomo, quanto più limita la propria aggressività verso l'esterno, tanto più diventa rigoroso, ossia aggressivo, nel proprio ideale dell'Io.
Nella vita psichica del singolo l'altro è regolarmente presente come modello, come oggetto, come soccorritore, come nemico, e pertanto, in quest'accezione più ampia ma indiscutibilmente legittima, la psicologia individuale è anche, fin dall'inizio, psicologia sociale.
Vi sembrerà poco bello o persino un paradosso, ma nondimeno va detto, che diventerà veramente libero e perciò anche felice nella vita amorosa solo colui che abbia superato il rispetto dinanzi alla donna e che si sia abituato all'idea dell'incesto con la madre o con la sorella.
Ogni motto richiede un proprio pubblico, e ridere degli stessi motti è prova di una vasta concordanza psichica.
Se consideriamo l'atteggiamento dei genitori particolarmente teneri verso i loro figli, dobbiamo riconoscere che tale atteggiamento è la reviviscenza e la riproduzione del proprio narcisismo al quale i genitori stessi hanno da tempo rinunciato.
Molte volte al giorno mi rendo conto di quanto la mia stessa vita esteriore ed interiore sia costruita sulla fatica dei miei consimili, sia i vivi che i morti, e che devo applicarmi con sollecitudine per restituire quanto ho ricevuto e tuttora ricevo.
Questo è lo shock: tutti i luoghi comuni sono veri; gli anni passano sul serio; la vita è davvero corta come ti dicono.
Essere ciò che siamo e diventare ciò che siamo capaci di diventare è il solo fine della vita.
La vita umana, per modo di dire, è composta e intessuta, parte di dolore, parte di noia; dall'una delle quali passioni non ha riposo se non cadendo nell'altra.
Una vita a cui basti trovarsi faccia a faccia con la morte per esserne sfregiata e spezzata forse non è che un fragile vetro.
Non sempre la vita va conservata: il bene non consiste nel vivere, ma nel vivere bene.
Questa barocca stravaganza che, su questo pianeta, chiamiamo vita.
Tutte le strade del mondo conducono al cuore del guerriero: egli s'immerge senza esitazioni nel fiume di passioni che scorre sempre attraverso la vita.
Occupazioni inutili e conversazioni sempre uguali si portano via la parte migliore del tempo, le forze migliori, e alla fine rimane una vita mutila, senz'ali, una nullità dalla quale non si può fuggire, evadere, come se si fosse in un manicomio o in una squadra di condannati ai lavori forzati!
La vita è un movimento incessante che, quando non può continuare in linea retta, si trasforma in moto circolare.