L'amore è il passo più vicino alla psicosi.
— Sigmund Freud
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La nostra interpretazione
L’esperienza amorosa viene descritta come qualcosa che sfiora il limite della normale razionalità. Quando una persona è profondamente innamorata, la percezione del mondo cambia: le priorità si trasformano, i confini dell’io si fanno meno netti, i pensieri ruotano ossessivamente attorno all’altro. La lucidità quotidiana viene messa da parte per fare spazio a un coinvolgimento emotivo intenso, che può sfociare in comportamenti estremi, idealizzazioni o paure sproporzionate. L’amore mette in crisi il controllo che si vorrebbe avere su di sé e sulla propria vita, e proprio questo suo potere di sconvolgere abitudini, certezze e logica lineare lo avvicina alle regioni più instabili della mente.
In questa prospettiva, amare significa accettare una certa dose di rischio interiore: esporsi alla vulnerabilità, alla dipendenza affettiva, all’ossessione, alla gelosia. Non si tratta di una condanna, ma di un riconoscimento della forza destabilizzante dell’amore. Proprio perché tocca le zone più profonde e fragili della psiche, può diventare un’esperienza trasformativa, capace di far emergere aspetti inconsci, desideri nascosti e paure ancestrali. L’amore non è solo dolcezza e armonia, ma anche vertigine, perdita temporanea di equilibrio, contatto con ciò che sfugge al pieno controllo della ragione.