Un uomo che ha fede è un uomo al quale è precluso il rimedio del suicidio.
Mettere la consolazione al posto del dolore è opera più grande della creazione che ha messo l'essere al posto del nulla.
Che la sofferenza sia più grande della colpa è la terribile, la distruttiva verità della croce.
Bisogna porre al centro dell'annuncio cristiano il supremo mistero del suo fallimento.
La forza capace di dire parole vere è la stessa che è necessaria per tacere.
Già domani milioni di persone mi malediranno; ma è questo che ha voluto il destino.
Morire è essere totalmente altri. Per questo il suicidio è vigliaccheria; è offrirci completamente alla vita.
Il suicidio è il non atto più grave e più lesivo del dovere di conservazione, quanto è il più comune a sostenersi coll'apparenza delle ragioni.
Dare la vita è un gesto ben più avventato che non toglierla a se stessi: fra coloro che non commisero né l'una né l'altra imprudenza ben pochi hanno il coraggio di riconoscerlo.
Si uccise lanciandosi contro una sega circolare. La TV era sul posto e riprese l'avvenimento. Il filmato fu mandato in onda a spezzoni.
Il morire per fuggire la povertà o l'amore o una sofferenza qualsiasi non è da uomo coraggioso, ma piuttosto da vile: è una debolezza quella di fuggire i travagli, e chi in tal caso affronta la morte non lo fa perché è bello, ma per fuggire un male.
Se stiamo allevando ragazzi che sono così stupidi da uccidersi a causa di una canzone, a cosa servono in primo luogo i ragazzi?
Non si può chiedere a nessuno il suicidio come forma di protagonismo politico.
C'è un solo problema filosofico veramente serio: il suicidio. Giudicare se la vita vale o non vale la pena di essere vissuta significa rispondere alla questione fondamentale della filosofia.
Io non mi ucciderò. Si dimenticano così in fretta i morti.