Hollywood è orientata verso l'idiozia adolescenziale.
Sul palco non si è per nulla limitati perché si è liberi nel linguaggio: il linguaggio è la fonte della fantasia. Si può viaggiare più lontano con il linguaggio a teatro più che in qualsiasi film.
La cosa divertente del cosiddetto successo è che comporta un vuoto terribile.
La parola «teenager» era stata inventata da poco, e non gli passò mai per la testa che quella dolorosa, dolcissima sensazione di lontananza dal resto del mondo potesse provarla come lui anche qualcun altro.
Le quattro fasi dell'uomo sono infanzia, fanciullezza, adolescenza e obsolescenza.
In pre-adolescenza, la parte del cervello più attiva è quella che presiede eccitazioni ed emozioni, mentre quella del ragionamento è ancora in fase di costruzione. Si vive qui e ora, in un eterno presente.
Dobbiamo prepararci a pensare e a combattere l'intera adolescenza come un gruppo criminale, l'intera giovinezza come un'associazione a delinquere.
L'adolescenza mi illuse, la gioventù mi traviò, ma la vecchiaia mi ha corretto e con l'esperienza mi ha messo bene in testa che era vero quel che avevo letto tanto tempo prima; che i godimenti dell'adolescenza sono vanità.
Un ragazzo è, di tutte le bestie selvagge, la più difficile da trattare.
Adolescenza: la più delicata delle transizioni.
Più tardi si vedono le cose in modo più pratico, pienamente conforme con il resto della società, ma l'adolescenza è il solo tempo in cui si sia imparato qualcosa.
Nell'arco della vita puoi incontrare un sacco di persone e di qualcuna diventare veramente amico. Ma chi ha passato con te il periodo dell'adolescenza conserva un posto speciale. Forse più ancora dei compagni dell'infanzia.
L'adolescenza è il periodo in cui il bambino diventa uomo, cioè un membro della società.